Anche la geotermia ad alta entalpia, come quella che sfrutta i pozzi in Val di Cecina e sull’Amiata, di rinnovabile ha ben poco, i fluidi si esauriscono e le emissini sono molto inquinanti, un recente studio analizza anche i nuovi sistemi di filtraggio delle centrali: i cosiddetti AMIS.L’articolo di Basosi, Ferrara e Parisi dimostra molte cose interessanti, fra le quali:1) i filtri AMIS non abbattono in nessun modo né la CO2 né altri inquinanti pericolosi come l’Arsenico; per gli inquinanti per cui sono stati progettati, cioè Mercurio, Anidride solforosa (H2S) e Ammoniaca, l’abbattimento è importante ma l’emissione complessiva resta elevata;2) per alcune sostanze, fra cui il mercurio, nello scenario attuale l’emissione totale è maggiore nelle aree di Larderello/Radicondoli/Lago che nelle 2 aree in cui nello studio è suddiviso l’Amiata (Bagnore e Piancastagnaio).Un bell’esempio di quell’ambientalismo scientifico indipendente cui ci ispiriamo, che contribuirà a chiarire la portata reale di questo settore.
I dati qui riportati si riferiscono alle emissioni ambientali in atmosfera generate dalla attività di tutte le centrali geotermoelettriche al momento operative in Italia e, più precisamente, nella Regione Toscana [2], [3], [4], [5]. L’attività di raccolta dei campioni è svolta dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT). Uno schema dei punti di raccolta più importanti dei campioni, identificati dall’ARPAT è riportato nella Figura 1. Dato che l’attività di raccolta dei campioni non viene effettuata ad intervalli di tempo regolari, nella Tabella 1 viene riportato l’effettivo stato della campionatura. In effetti, le informazioni descritte in questo studio si riferiscono solo ai dati riportati nella Tabella 1
La tavola mostra la distribuzione temporale della campagna di campionatura di cui i dettagli nei rapporti ARPAT. F: la gran parte degli inquinanti sono stati determinati; P: solo alcuni degli inquinanti sono stati determinati.
Descrittori statistici dei dati utilizzati
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I dati non elaborati vengono estratti dai rapporti pubblici forniti dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT). L’agenzia pubblica conduce diverse campagne per la raccolta dei dati ogni anno, in ottemperanza alla normativa per il controllo delle emissioni in atmosfera derivanti dalle centrali elettriche. L’analisi viene eseguita secondo gli standard approvati a livello nazionale ed internazionale. Questo approccio metodologico assicura l’affidabilità e la validità dei dati [8], [9], [10], [11]. La Fig 1 mostra lo schema semplificato di una centrale geotermica a tecnologia flash idrotermale in funzione in Toscana: le pipette rosse mostrano i punti di campionatura identificati da ARPAT [6], [12]. Il punto di campionatura n° 1 viene utilizzato per registrare sia i parametri chimico fisici dei fluidi in entrata (pH, temperatura, flusso di massa, pressione, ect), che la loro composizione chimica (H2S, CO2, CH4, NH3, Hg, As, Sb). Al punto di prelievo n° 2, nell’area della torre di evaporazione (in questa zona la frazione gassosa estratta, che viene trasportata nelle torri, viene deviata per evitare di raddoppiare le emissioni) vengono determinate sia le emissioni degli inquinanti dissolti nella deriva (H2S, NH3, Hg, As, Sb), che i parametri chimico fisici (pH, temperatura dell’aria, temperatura del bulbo umido, flusso della massa d’aria, ect). I punti di campionatura n° 3 e n° 4 sono conteggiati solo per la frazione gassosa delle emissioni; gli inquinanti rilevati in questi punti di campionatura sono H2S, CO2, CH4, NH3, SO2 (risultante dall’ossidazione catalitica dell’ H2S) e Hg. Dato che il sistema di abbattimento (AMIS) viene utilizzato nella fase gassosa, la determinazione chimica viene effettuata prima e dopo il processo per determinare il rapporto di abbattimento. L’insieme dei dati riguardanti le emissioni atmosferiche viene caricato su Mendeley Data dove è a disposizione di tutti per la consultazione [6]. Le informazioni immagazzinate nella raccolta verranno continuamente aggiornate appena saranno disponibili nuove campionature, in modo da sviluppare ed aggiornare le informazioni ambientali diffuse da ARPAT.
L’elaborazione dei dati viene eseguita per mediare le emissioni ed ottenere delle descrizioni più generali. Per ogni centrale elettrica si calcola il valore mediano di ogni inquinante, successivamente i valori g/h (ndt: g/ora) vengono convertiti in g/year (ndt: g/anno) e pesati rapportandoli al totale dell’energia prodotta [1] per ottenere emissioni espresse in g/MWh. Nel caso di emissioni che dipendono dal sistema di abbattimento (AMIS), l’emissione totale annua è composta da due frazioni che esprimono le emissioni con e senza il sistema di abbattimento, rispettivamente moltiplicate per le ore annue durante le quali l’AMIS è funzionante o meno. La somma delle due frazioni (g/anno) viene soppesata in rapporto all’elettricità prodotta annualmente per ottenere le emissioni espresse in g/MWh. Questo metodo viene applicato per il Hg e per l’H2S, che sono i composti trattati dall’AMIS, in tutte le centrali. Il foglio di calcolo caricato su Mendeley Data contiene la formula utilizzata per eseguire il calcolo. La media delle emissioni delle centrali elettriche vengono uniformate per aree, secondo le informazioni geografiche riportate nel deposito dati. Si può ottenere un’ulteriore semplificazione facendo una media fra le emissioni di tutte le centrali elettriche, come riportato nella Tabella 2. Inoltre, sono stati calcolati due differenti scenari: uno rappresenta le emissioni effettive (scenario attuale); l’altro corrisponde alle emissioni che si otterrebbero nel caso non si utilizzasse alcun sistema di abbattimento (scenario senza AMIS).
Tutti i dati raccolti sono stati statisticamente analizzati per caratterizzare la distribuzione e gli errori collegati al database creato. La Tabella 3 e lo schema a scatole nella Fig 2 mostrano indicatori statistici che descrivono le 463 osservazioni raccolte al momento della preparazione dello studio. Le emissioni ottenute con il sistema di abbattimento vengono indicate come W/AMIS, mentre il flusso degli inquinanti non abbattuti è indicato come W/O AMIS.
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