ESCURSIONE FUORI PROGRAMMA Posticipata (causa maltempo) a DOMENICA 9 SETTEMBRE

Apuane, da Stazzema al villaggio perduto
acque chiare e polveriere

L'immagine può contenere: pianta, albero, spazio all'aperto e natura

dopo l’economia dei mulini (escursione a Cardoso e Pruno lo scorso anno) e quella agricola di altura (escursione sugli alpeggi, giugno di quest’anno), proseguiamo alla scoperta della storia della Apuane con questa escursione dedicata alle acque e alle miniere.

Visiteremo Stazzema, splendido borgo che vide uno sviluppo a partire dal XVI secolo legato alla presenza di miniere di ferro e argento, e proseguendo per il santuario del Piastraio raggiungeremo il borgo di Mulina. Qui ricorderemo le prime vittime del massacro di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944 e percorreremo un tratto dei “Sentieri della Pace”, rete sentieristica curata dai comuni della Versilia per valorizzare gli aspetti storici del territorio.

Poi, attraversando un varco misterioso, inizieremo un viaggio nel tempo alla scoperta di un villaggio dimenticato, immerso in una rigogliosa vegetazione sulle sponde di un fiume.

Esploreremo scalinate e viali abbandonati e ricorderemo un recente episodio di “battaglia per l’acqua pubblica” che ha coinvolto i cittadini della vallata.

DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E, escursione adatta anche a famiglie con bambini.

LUNGHEZZA: tutto il percorso dell’intera giornata circa 8 km, con rientro alle auto entro le ore 17; 

è possibile effettuare solo la prima parte dell’escursione con rientro alle auto entro le ore 14.

DISLIVELLO: circa 300m in discesa e 150m in salita.

DURATA: tutta la giornata con pranzo al sacco a carico dei partecipanti, con rientro alle auto entro le 17.

DESCRIZIONE: Percorso di interesse naturalistico, paesaggistico e storico.

Per raggiungere il punto di partenza occorre circa 1 ora e 15′ di auto dal luogo di appuntamento (Navacchio), passando dalla Superstrada FI-PI-LI e autostrada (uscita Versilia).

Il percorso è in gran parte su sentieri di montagna e mulattiere, con due brevi tratti su strada asfaltata.

GUIDA: Valeria Neri

RACCOMANDAZIONI: obbligatori scarponi da trekking con buona presa per evitare di scivolare sui sassi del sentiero, bagnati in alcuni punti;

acqua e merenda o snack.

Troveremo alcune fonti lungo il percorso, anche vicino alla partenza.

Lungo il percorso incontreremo un luogo di ristoro dopo la sosta del pranzo.

Consigliato un k-way e/o mantella per eventuali imprevisti.

Pantaloni lunghi per la presenza di erbe alte in vari punti.

Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.

Consigliamo di lasciare in auto scarpe e calzini di ricambio, è probabile bagnare gli scarponi in alcuni brevi tratti del percorso.

COSTO:

 gratis per i soci Legambiente Valdera o di qualsiasi circolo Legambiente e per i minori di 18 anni;

8 euro per i non soci intera giornata;

5 euro metà giornata; sconto del 50% per i non soci fra 19 e 25 anni.

E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina dell’escursione al costo di 13 euro, valida per le uscite del 2018; se possibile specificarlo al momento della prenotazione.

 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO 1 settembre (entro le ore 20). Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

RITROVO: ORE 9:00 a Navacchio, parcheggio Ipercoop, davanti all’OBI.

Il bar dell’Ipercoop è aperto la domenica mattina.

Raccomandiamo puntualità.

Da qui dopo l’arrivo di tutti gli iscritti ci sposteremo in auto cercando di ottimizzare il numero di auto con cui partire.

Lasceremo alcune auto a Mulina che ci consentiranno di evitare di ripercorrere il tratto Stazzema-Mulina in salita.

Chi preferisce può recarsi a Stazzema, appuntamento alla fonte al bivio per loc. La Croce, luogo di partenza dei sentieri per il Rifugio Forte dei Marmi, ore 10,30.(SEGNALARLO AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE)

INFO&PRENOTAZIONI: Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

CANI: E’ possibile portali, ma dovranno essere tenuti al guinzaglio per la presenza di animali selvatici e di cani da pastore.

Braccianti morti nel foggiano – comunicato di Legambiente

Legambiente aderisce alla manifestazione di Foggia
L’associazione in piazza mercoledì 8 agosto contro ogni forma di sfruttamento e per un’agricoltura buona, pulita, ma soprattutto giusta
«Non c’è pomodoro buono e pulito in agricoltura se non è stato prodotto in maniera etica, giusta, onesta, se non è stato coltivato senza schiavi e caporali. Anche Legambiente sarà mercoledì a Foggia per ribadire che è ora di fermare questa mattanza che ha dei precisi mandanti. Chi continua a schiavizzare i braccianti, per lo più stranieri, impiegati nelle campagne di raccolta deve essere punito e per farlo è necessario che le tutte istituzioni coinvolte si assumano finalmente la responsabilità di applicare la legge per il contrasto al caporalato».
Così Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, annuncia la partecipazione dell’associazione alla marcia di domani, mercoledì 8 agosto, a Foggia indetta da Flai Cgil, Arci, Libera, Terra!, Consulta sull’immigrazione di Foggia e Cerignola, Casa Sankara, Intersos, Amici dei Migranti e altre associazioni, per portare innanzitutto solidarietà alle famiglie dei sedici braccianti morti negli incidenti di ieri e di sabato scorso e a quelli rimasti feriti.
«Parliamo di ragazzi poco più che ventenni che viaggiavano su furgoni adibiti al “trasporto di cose”, dopo una terribile giornata di lavoro nei campi per pochi euro l’ora. Ceesay Aladje, Balde Amadou e i loro compagni, alcuni ancora non identificati, non erano “cose”. Erano persone che avrebbero avuto diritto ad altri mezzi di trasporto, altri salari, altri servizi, altri alloggi e condizioni di vita – aggiunge il presidente di Legambiente –. Della vita di questi migranti schiavizzati dai caporali non interessa a nessuno perché non infastidiscono i bagnanti sulla spiaggia e non chiedono l’elemosina all’entrata del supermercato, ma lavorano invisibili in un paese ipocrita che dice di poterne fare a meno, a sud e a nord, nei campi di pomodoro della Capitanata, in quelli di angurie del Salento, nei meleti dell’Alto Adige o nei vigneti in Franciacorta. Invisibili fino a quando non vanno a sbattere contro un Tir che trasporta quello che loro hanno raccolto. La statale Adriatica e la strada provinciale 105 – conclude Ciafani – sono ancora rosse di sangue e di pomodori, rosse come la salsa che troviamo per pochi centesimi sullo scaffale di molti supermercati, che costa così poco perché non è fatta solo di pomodori, ma anche del sangue e del sudore di Ceesay Aladje, Balde Amadou e dei loro compagni, alcuni ancora non identificati».