Campagna Puliamo il Mondo 2018

prossime date

 

 

30 associazioni, cattoliche e laiche, hanno aderito alla nostra campagna “Puliao il Mondo” per l’integrazione e l’abbattimento delle barriere culturali e sociali

Come vedrete (https://www.legambiente.it/puliamo-il-mondo-dai-pregiudizi) ci sono i gruppi scout, le associazioni che si occupano di migranti, comunità straniere, richiedenti asilo politico, ma anche di detenuti, disabilità, salute mentale, discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

 

Il circolo Legambiente della Valdera organizza con i comuni una serie di iniziative:

locandina pontedera

 

 

 

 

 

Dodomenica 30 settembre Puliamo il mondomenica 30
a Bientina (ritrovo ore 9 al campo sportivo di Castelvecchio) insieme a Legambinete Capannori ed al WWF

a Calci (ritrovo ore 10,  piazza del Comune) insieme a Legambiente Pisa

aspettiamo ..

 

Ricordiamo anche la raccolta firme “Welcoming Europe” (www.welcomingeurope.it) per una diversa politica dell’accoglienza in Europa.

Calci: un incendio insopportabile

Stiamo assistendo con l’incendio divampato a Calci, a uno degli eventi più devastanti che abbiano mai colpito il Monte Pisano e la nostra Regione, purtroppo in linea con gli eventi estremi che hanno colpito il nord Europa, il Canada, la Siberia, la California, l’Australia. Si tratta di disastri sempre più frequenti, sempre più probabili, e in parte prevedibili date determinate condizioni. E non si dovrebbe affrontarli solo quando sono diventati incontrollabili.
Difficilmente il nostro Monte, con le grandi pinete di pino marittimo, dopo 2 mesi di siccità e con un vento potente e durevole, poteva restare indenne dalla tentazione criminale di creare il massimo danno: testimonianze riferiscono di vari punti di innesco, in orario serale perché aerei e elicotteri non possono intervenire e le squadre a terra sono meno efficaci. Anche queste però sono condizioni non difficili da prevedere.
L’ottima organizzazione della Protezione Civile, dei comuni di Calci e Vicopisano, dei Vigili del fuoco, ha evitato per fortuna morti e feriti, anche se c’è stato un forte rischio proprio per due squadre di Vigili del Fuoco trovatesi in situazione di grave pericolo. L’estensione spaventosa del fronte di fuoco mantiene alti i livelli di rischio.
In questa situazione dove centinaia di persone stanno rischiando la propria incolumità per arginare il disastro, non è possibile però esimersi da alcune riflessioni perché anni di tagli, semplificazioni e snellimenti delle strutture pubbliche di vigilanza e prevenzione, e mancati investimenti, sono una delle cause principali di quello che succede. I tagli alle strutture di tutela dell’ambiente e alla vigilanza sono stati effettuati con particolare dedizione in questi anni sia dal Governo sia dalla Regione.
Primo: con un aeroporto civile e militare fra i più efficienti d’Europa, in una Regione coperta per il 50% da boschi, dobbiamo aspettare gli aerei antincendio da altre Regioni, e un elicottero da Napoli.
Mentre si amplia la base militare americana di Camp Darby, grazie anche all’impegno di governo e altri enti pubblici, per trasportare armi da usare negli scenari internazionali più vari, il nemico fuoco non lo sappiamo combattere efficacemente per la mancanza di una flotta aerea adeguata. Se invece di comprare gli F35 comprassimo i Canadair e gli elicotteri antincendio, si potrebbe intervenire con rapidità e minimizzare i danni.

Secondo: in un’area a rischio come il Monte Pisano, gli incendi più gravi si sono perlopiù verificati – molto spesso a matrice dolosa – proprio nella tarda estate, con i primi venti persistenti (grecale o maestrale) e dopo una prolungata siccità. Nei giorni scorsi nell’area percorsa dal gigantesco incendio divampato ieri, c’era già stato un primo “assaggio” con un focolaio che era stato domato in alcune ore. In una situazione di rischio certo e costante, perché non esiste una struttura sovracomunale permanente di vigilanza preventiva, che faccia uso delle tecniche più moderne, dal satellite alle telecamere a infrarossi, integrate dalla vigilanza a terra ? Queste strutture esistono solo in alcuni Parchi, che sono peraltro sotto la costante pressione e minaccia di tagli e “semplificazioni”.

Terzo: come Legambiente insieme ad altre associazioni ambientaliste, ci siamo opposti all’apertura delle strade forestali del Monte Pisano al transito di mezzi privati, transito che per dolo o per disgrazia (es. inneschi da parte delle marmitte catalitiche) può essere causa di incendi. Ci è stato risposto che l’accesso alle strade forestali da persone registrate e dotate di permesso rende il Monte più sicuro. Questo disastro pone almeno dei dubbi su questa affermazione.

Questi disastri, sempre più probabili, si potrebbero arginare e contenere prima che diventino incontrollabili. Crediamo che occorra investire in organizzazione, mezzi e strutture e facciamo appello in maniera costruttiva a tutte le istituzioni competenti, a partire dalla Regione che sta in queste ora fornendo un contributo importante. Le capacità ci sono e il grande sforzo di queste ore lo dimostra, ma occorre non fermarsi all’emergenza aspettando il disastro successivo.
Facciamo anche appello alle forze dell’ordine perché possano individuare rapidamente i colpevoli di quanto accaduto: se veramente c’è stato qualcuno che ha appiccato il fuoco, si tratta di gente pericolosa che va fermata.

Pontedera, 25/9/2018
Legambiente Valdera

DOMENICA 23 settembre: il sentiero minerario del Ritasso nella riserva di Caselli

prosegue il nostro viaggio alla scoperta della nostra provincia, con un itinerario all’interno della Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli, un grande complesso forestale ricco di natura e di storia.

Lungo il torrente Ritasso si snoda un suggestivo percorso che attraversa affioramenti rocciosi di serpentiniti, con sorprendenti testimonianze di archeologia industriale. In una natura selvaggia che ospita rare specie vegetali e animali. Se possibile, alla fine del percorso visiteremo il vicino borgo di Canneto, nel comune di Monteverdi Marittimo.

DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E, escursione adatta anche a famiglie con bambini abituati a camminare.

Solo in un tratto dovremo prestare attenzione nella discesa di un canyon.

LUNGHEZZA: circa 8 km, con rientro alle auto entro le ore 17,30.

DISLIVELLO: circa 200m in salita e altrettanti in discesa.

DURATA: tutta la giornata con pranzo al sacco a carico dei partecipanti, con rientro alle auto entro le 17,30.

DESCRIZIONE: Percorso di interesse naturalistico, paesaggistico e storico.

Per raggiungere il punto di partenza occorrono circa 45′ di auto dal luogo di appuntamento (Lajatico), passando da Saline di Volterra e Ponteginori.

Il percorso è in gran parte su sentiero, con un breve tratto su strada asfaltata alla fine del percorso.

GUIDA: Valeria Neri

RACCOMANDAZIONI: OBBLIGATORI scarponi da trekking con buona presa per evitare di scivolare sui sassi del sentiero; pantaloni lunghi per la presenza di erbe alte in vari punti; acqua (1,5 litri a testa) e pranzo al sacco; snack.

Nel punto di ritrovo a Lajatico c’è un bar aperto; lungo il percorso invece non troveremo luoghi di ristoro né sorgenti.

Consigliato un k-way e/o mantella per eventuali imprevisti.

Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.

COSTO: gratis per i soci Legambiente Valdera o di qualsiasi circolo Legambiente e per i minori di 18 anni; 8 euro per i non soci; sconto del 50% per i non soci fra 19 e 25 anni.

E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina dell’escursione al costo di 13 euro, valida per le uscite del 2018; se possibile specificarlo al momento della prenotazione.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO 22 settembre (entro le ore 20). Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

RITROVO: ORE 9,30 a Lajatico al bar Lo Spigolo, Via Volterrana 30/A 56030 Lajatico: nb: venendo da Pontedera occorre superare l’ìincrocio per Lajatico e proseguire verso Volterra: il bar è a poche decine di metri dall’incrocio per Lajatico!

Da qui dopo l’arrivo di tutti gli iscritti ci sposteremo in auto per circa 45’ fino al parcheggio della Riserva.

Vi preghiamo se possibile di ottimizzare l’uso delle auto, comunicando alla prenotazione, se siete d’accordo, il luogo di partenza e la disponibilità a dare/ricevere un passaggio.

E’ più ecologico, è più socializzante, è più agevole parcheggiare !

INFO&PRENOTAZIONI: Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

CANI: E’ possibile portali, ma dovranno essere tenuti al guinzaglio per la presenza di animali selvatici. Altri animali non sono ammessi per il divieto di introduzione di specie alloctone nella Riserva.

Parco Regionale MSRM: le associazioni ambientaliste si mobilitano

Le associazioni ambientaliste pisane e versiliesi, in previsione del nuovo Piano Integrato del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli,  per rispondere ai prevedibili tentativi di ridimensionarne i confini, ricordano che l’attuale assetto del Parco nacque da una serie di studi e approfondimenti che trovarono una splendida sintesi nel Piano Cervellati ancora oggi di stringente attualità.
Un piano che ha portato nel 2004 al riconoscimento del Parco quale Riserva della Biosfera del programma MAB UNESCO con il nome di “Selva pisana”, ampliata nel 2016, verso il Monte Pisano, le Colline di Livorno e di Massarosa, con l’istituzione delle “Selve Costiere di Toscana”, sotto la responsabilità dello Stato.
Con il nuovo Piano, si chiede di includere nei confini del Parco la Riserva della Biosfera delle “Selve Costiere di Toscana” e andare oltre.
I tempi e le ricerche sono maturi per proporre un incremento dei siti di Interesse Comunitario del Parco e delle relative Zone Speciali di Conservazione, sia sul Litorale Pisano che su quello Versiliese (area boscata a nord di Via Comparini), e in altre aree della Versilia di grande valore ambientale con la costituzione di un “SIC discontinuo” che includa il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, il Lago di Porta e le Dune di Forte dei Marmi.
Solo un ampliamento del Parco e delle aree di diritto comunitario (SIC/ZPS e ZSC), e un suo ruolo più centrale nelle politiche di difesa del territorio, potranno consentire di tutelare adeguatamente la
foresta costiera più grande del Mediterraneo e uno dei sistemi dunali meno alterati d’Italia, costantemente aggrediti e minacciati da interessi speculativi.
Si ricorda che le finalità della legge quadro sulle aree protette sono: la tutela del paesaggio, degli equilibri idraulici e idrogeologici, la cultura dei luoghi e, soprattutto, la conservazione della biodiversità indispensabile per la stabilità del Clima, la salvaguardia della qualità dell’Aria e dell’Acqua.
Ampliare queste aree costituisce, quindi, una garanzia per la difesa di territori caratterizzati da ambienti e paesaggi unici, intrisi di storia e di cultura, per la qualità della vita di chi li abita, difendendoli  dall’avidità speculativa di chi pensa di appropriarsene per sfruttarli ai soli fini economici cancellandone l’identità.
Per promuovere questa idea è necessario fare crescere nuova generazione di sostenitori del Parco ed aprire un dialogo costruttivo con le Istituzioni, la Politica e la Società Civile.
A tale scopo, le Associazioni invitano tutti coloro che hanno a cuore il Parco a prendere contatto con le sedi locali per partecipare al lavoro da svolgere. Lavoro che includerà un calendario di
incontri con l’Ente Parco, le amministrazioni locali e le attività economiche del territorio.
Finalità degli incontri sarà quella di illustrare le proposte di ampliamento del Parco e le proposte di miglioramento infrastrutturale del litorale pisano e versiliese e di condividere le preoccupazioni per il progetto dell’Asse di penetrazione a Viareggio e per l’impatto della realizzazione della “Piattaforma Europa”, prevista nel progetto di ’ampliamento del porto di Livorno, che rischia di incrementare l’erosione in gran parte del litorale, a fronte di ritorni economici molto improbabili.
Pisa e Viareggio, 30 agosto 2018

Legambiente Pisa, Valdera e Versili

WWF Alta Toscana

Amici della terra Viareggio