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GREENPEACE ITALIA, LEGAMBIENTE E WWF

ENERGIA: SOLUZIONE NON È RIAPRIRE CENTRALI A CARBONE

L’ALTERNATIVA VERA SONO FONTI RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA, BISOGNA AGIRE IN MODO STRATEGICO

Di fronte all’aumento esponenziale dei prezzi del gas, alla guerra e ai possibili problemi di approvvigionamento, occorre reagire in modo strutturale e non con soluzioni a volte false, a volte inammissibili, a volte facili (forse), ma che sicuramente rischiano di perpetuare i problemi e non risolverli. 

È questo l’appello che lanciano Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia rispondendo al Presidente del Consiglio Mario Draghi che oggi ha parlato della possibilità di riaprire in Italia le centrali a carbone per compensare l’eventuale calo delle importazioni di gas dalla Russia. Le soluzioni vere e strutturali sono evidenti e già alla nostra portata: energie rinnovabili, accumuli, pompaggi, reti, risparmio e l’efficienza energetica, un mix formidabile. È di tutta evidenza che in tempi di carenza di energia, il primo passo è usare l’energia al meglio e risparmiarla: questo però deve diventare non un atteggiamento momentaneo, ma una priorità permanente. Dal lato delle fonti alternative, se gli operatori energetici, non un’associazione ambientalista, si dichiarano in grado di installare 60 GW di rinnovabili in 3 anni, a patto che si velocizzino al massimo le pratiche autorizzative, sarebbe davvero assurdo che dal Governo non si cogliesse la palla al balzo e non si mettesse su una task force per individuare le modalità e aiutare la pubblica amministrazione a dare risposte alle richieste pendenti. Questa dovrebbe essere la priorità assoluta, con l’obiettivo di approvvigionarci interamente da fonti rinnovabili entro il 2035: si può fare, è un obiettivo che altri Paesi si sono già posti. È la vera e l’unica garanzia di indipendenza energetica perché non dipendente da combustibili importati, ancorché fossili.

La soluzione falsa è quella del cosiddetto gas nazionale: la retorica inutile e dannosa che vuole il via allo sfruttamento intensivo e massiccio delle estrazioni di gas sul nostro territorio e nei nostri mari. Come dimostrato in una nota tecnica del WWF sul Gas Nazionale, anche volendo sommare tutte le riserve nazionali, incluse quelle difficilmente estraibili a causa di costi economici ed energetici poco sostenibili, l’Italia avrebbe al massimo riserve di gas per 111,588 miliardi di m3. Dal momento che il nostro paese consuma (C) circa 75-76 miliardi di m3 /anno, anche sfruttando tutte le riserve (poco realistico) queste sarebbero in grado di coprire appena un anno e mezzo della domanda di gas nazionale. (Un tema, quello della insensata corsa al gas, sviluppato anche in questo report di Legambiente. Inoltre, il gas nazionale non sarebbe per forza destinato al mercato nazionale e non farebbe alcuna differenza dal lato dei prezzi, a meno che non si voglia nazionalizzarlo. Una accelerazione spinta sulle rinnovabili avrebbe anche effetti occupazionali netti positivi come dimostrato dallo scenario commissionato da Greenpeace Italia

La soluzione inammissibile è la riapertura delle centrali a carbone: l’Italia gioca non solo la sua credibilità, ma anche molte delle sue riduzioni di gas serra che deve attuare sul rispetto dell’impegno di chiudere tutte le centrali a gas entro il 2025. Le centrali a carbone vanno chiuse senza se e senza ma, i tentativi dei soliti noti che cercano di riportare in auge persino il peggior combustibili fossile, un vero e proprio killer non solo del clima, ma anche della salute umana e delle attività economiche, si scontra con la sofferenza decennale degli abitanti dei territori su cui le centrali insistono. Tutti gli amministratori, indipendentemente dal colore politico, vogliono che centrali si chiudano: e vanno chiuse. 

La soluzione facile (forse) ma sicuramente nel senso sbagliato è quella dell’aumento delle infrastrutture per il gas: sarebbe uno spreco di risorse, immobilizzate in un combustibile fossile quando la decarbonizzazione va invece accelerata. Ma non è solo una questione ambientale: noi attualmente abbiamo infrastrutture sovradimensionate, oggi i rigassificatori che abbiamo li paghiamo in bolletta perché sono sottoutilizzati. Il MITE dovrebbe informarsi e usare al meglio le strutture esistenti prima di parlare di nuovi rigassificatori che saranno disponibili, a essere super-ottimisti, tra 5 anni. Noi oggi dobbiamo minimizzare le infrastrutture che rischiano di immobilizzare i soldi da destinare invece alla transizione energetica.

Per Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia, di fronte alla grave crisi internazionale attuale, e alla gravissima crisi climatica che ci colpisce già, ma che rischia di diventare ingestibile con l’aumento della temperatura – ce lo ricorderà con dati aggiornati e ulteriormente preoccupanti l’IPCC, lunedì 28 alle 12 – siamo a un bivio: non dobbiamo assolutamente scegliere la strada di spendere tanto per perpetuare i problemi attuali, bensì imboccare decisamente la strada del futuro. 

Ufficio stampa Greenpeace Italia: Felice Moramarco 348 763 0682 

Ufficio stampa Legambiente: Luisa Calderaro 349.6546593

Ufficio stampa Wwf Italia: Giulia Ciarlariello g.ciarlariello@wwf.it 334.6151811

ESCURSIONE GUIDATA DOMENICA 27 FEBBRAIO ANELLO LA ROTTA-MONTECASTELLO

DESCRIZIONE: Un percorso che si snoda tra le colline e i paesaggi rurali della Valdera; ci troveremo immersi in boschi di querce, pini ed erica, arbusti di corbezzolo ed ornielli: una grande varietà di vegetazione e di paesaggi … ad un passo dalla città!
DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E, escursione adatta a famiglie e bambini abituati a camminare.
LUNGHEZZA: circa 8 km.
DISLIVELLO: 300 m circa in salita e altrettanti in discesa. Dopo la salita che giunge a Montecastello (132 m s.l.m.), primo tratto dell’escursione, raggiungeremo la valle del R.Lama, per poi risalire nuovamente verso P. Pino (137m s.l.m.)
DURATA: Tutta la giornata, con rientro alle auto entro le 16,30. Pranzo al sacco a cura dei partecipanti.
PERCORSO: Itinerario ad anello. Percorso di interesse naturalistico e paesaggistico.
GUIDA: Francesco Morelli
RITROVO: ore 9.30 nel parcheggio antistante il Cimitero di La Rotta, in Via di San Gervasio, in prossimità dell’incrocio con Via del Pietriccio.
Abbigliamento consigliato: abbigliamento stagionale adatto a camminare all’aperto, pantaloni lunghi e scarpe da trekking.
Pranzo: al sacco a carico dei partecipanti.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO 26 FEBBRAIO (entro le ore 15) o comunque fino a esaurimento dei posti disponibili. Solo per email. Verrà data conferma dell’avvenuta iscrizione sempre per email.
PARTECIPANTI: è previsto un numero massimo di 25 partecipanti.
PRENOTAZIONI: 
cristina@legambientevaldera.it
carlogalletti1@virgilio.it
IN CASO DI MALTEMPO: l’escursione sarà spostata a data successiva, avvisando personalmente tutti quelli che hanno prenotato l’escursione.
INFO: Carlo 338 6716062
BAMBINI: percorso adatto ai bambini se abituati a camminare: tenete presente la lunghezza del percorso.
CANI: E’ preferibile non portarli, per la presenza di animali selvatici, cani da pastore e biker.
COSTO: L’escursione è riservata ai soci Legambiente di qualsiasi circolo. Saranno ammessi non iscritti nel caso ci siano posti non prenotati dai soci, con un contributo di 5 euro. E’ possibile rinnovare la tessera per il 2022 la mattina dell’escursione, prenotandola quando si prenota l’escursione. Vi ricordiamo le nuove condizioni per la partecipazione alle escursioni nel 2022. Continueranno ad essere gratuite per i soci Legambiente tutte le uscite nel territorio della provincia di Pisa, mentre chiederemo un contributo di 5 Euro per quelle fuori provincia; tutte le uscite continueranno ad essere gratuite per i minori, che dovranno però essere iscritti all’associazione, a condizioni speciali, perché siano coperti dalla nuova assicurazione. Il costo della tessera rimane  invariato a 20 euro (15 euro tessera giovani) e dà diritto a una escursione gratuita fra quelle per cui sarà richiesto il contributo, e alla partecipazione gratuita a tutte le uscite in provincia di Pisa. I contributi richiesti ci consentono di avere a disposizione un’assicurazione per i soci del circolo dedicata alle escursioni, con una copertura più ampia (quella garantita dalla tessera, si limita agli eventi avversi più estremi).
REGOLE DA SEGUIRE: riepiloghiamo le regole principali da seguire per effettuare in sicurezza le escursioni. Le seguenti regole sono dettate dalla necessità di poter effettuare le iniziative previste nel rispetto della salute e della sicurezza di tutti i partecipanti e delle guide. Ci affidiamo alla vostra responsabilità ed al rispetto delle regole e delle altre persone presenti.
– La richiesta di prenotazione dovrà avvenire solo per posta elettronica (e dovrà contenere nome e cognome di tutti i partecipanti e numero di cellulare di riferimento)
– Verrà data conferma dell’avvenuta iscrizione solo per posta elettronica.
– I numeri di telefono disponibili servono solo per delucidazioni/info riguardo le caratteristiche/difficoltà dell’escursione. (Carlo 338 6716062).
– Nel caso subentri l’impossibilità di partecipare ad un evento già confermato per mail, si prega gentilmente di darne tempestiva comunicazione in modo da dare ad altri la possibilità di partecipare.
– E’ fatto obbligo, all’inizio ed alla fine dell’escursione, dell’uso del gel igienizzante e delle mascherine protettive. Si prega gentilmente di dotarsi di entrambi.
– Le mascherine potranno essere abbassate nelle fasi di cammino ma obbligatoriamente utilizzate durante le soste per le spiegazioni e quando la distanza interpersonale è minore di 2 metri.
– Durante l’intera uscita la distanza interpersonale dovrà essere mantenuta non inferiore ai 2 metri, fatto salvo i nuclei familiari conviventi.
– In presenza di febbre o affezioni respiratorie non si può partecipare all’escursione. 

PECCIOLI RADDOPPIA LA DISCARICA E CANDIDA LA VALDERA A CAPITALE DEI RIFIUTI

Una quantità di cinque milioni e mezzo di metri cubi di rifiuti: una vera e propria montagna, è destinata a essere collocata in Valdera, a seguito del progetto del comune di Peccioli sostenuto dalla Regione, di aumento volumetrico della discarica di Legoli. 

Discarica della Belvedere spa a Legoli

E’ sostanzialmente il raddoppio dell’attuale discarica, un incremento che per i decenni a venire conferma la Valdera e la parte meridionale della provincia di Pisa come il principale sito di smaltimento di rifiuti della Regione. Poco più del 3% del territorio regionale in cui sono stati smaltiti finora il 50% dei rifiuti urbani e speciali dell’intera Regione, manterrà in futuro questo ruolo, anche a seguito degli ampliamenti di altri impianti: volumi meno imponenti rispetto a quello di Peccioli ma che sommati fra loro continueranno a fare della Valdera la destinazione finale di quello che l’economia circolare e la transizione ecologica non riusciranno a recuperare: amianto a Chianni, rifiuti urbani e speciali a Gello e a Scapigliato (nel comune di Rosignano ma vicino a Santa Luce), senza dimenticare l’ampliamento della discarica di Bulera nel comune di Pomarance, che “ospita” rifiuti industriali e pericolosi con un grande via vai di TIR sulle strade della Valdera e della Val di Cecina. E senza dimenticare i cospicui smaltimenti illegali, in alcuni comuni della Valdera, di fanghi di depurazione e di KEU (derivato dai fanghi conciari), al centro di indagini e azioni giudiziarie.

A ridosso delle festività e in un clima di preoccupazione per gli sviluppi dell’epidemia di COVID, la notizia del raddoppio della discarica pecciolese rischia di passare inosservata: a metà gennaio scadono i termini per presentare osservazioni sull’ampliamento, in un contesto che vede la Toscana carente di un Piano Regionale sui rifiuti. Piano in realtà in fase di elaborazione, ma curiosamente anticipato da tutti gli ampliamenti citati, di cui quello della discarica di Legoli è il più importante.

Questa “politica dei rifiuti” basata sull’ampliamento delle discariche esistenti, sostenuta da alcune amministrazioni locali e dalla Regione, che anticipa e condiziona l’elaborazione del Piano Regionale, che effetto avrà sull’altra Valdera, quella delle produzioni agricole di qualità, del turismo e dell’artigianato? Quella di tante imprese e di lavoratori che puntano sullo sviluppo locale e sulle qualità del territorio? 

Cosa ne pensano le altre amministrazioni locali, le forze politiche e sociali? 

Noi crediamo che sia necessario fermare questo nuovo ampliamento in attesa del Piano Regionale, che dovrà assumere il compito di gestire i rifiuti con priorità nei territori in cui vengono prodotti, mettendo fine alla creazione di poli di smaltimento di rilevanza regionale: ognuno si assuma le proprie responsabilità in base anche al reddito che certe produzioni garantiscono, e i cui scarti non recuperabili non possono condizionare il futuro di altri territori che hanno scelto una strada diversa.

Pontedera, 1/1/2022

Il Direttivo di Legambiente Valdera

Gli alberi ci fanno respirare

Lettera aperta ai sindaci del Valdarno e della Valdera

Gli alberi sono i nostri migliori alleati per ridurre la presenza di particolato e di inquinanti nell’aria, assorbono la CO2 e rinfrescano le nostre città.
In attesa di piani di rigenerazione urbana e di azzeramento delle emissioni legate ai trasporti, al riscaldamento e alle attività produttive soprattutto nelle città, la C02 va combattuta proprio là in città dove si crea per la cementificazione, le strade strette, il traffico.
La correlazione tra qualità dell’aria, soprattutto in presenza di polveri sottili, e malattie respiratorie è ormai chiara, le vittime sono molte ed il Covid19 ha ulteriormente aggravato i danni provocati dall’inquinamento.
Uno studio ha stimato che in Italia nel 2019 ci siano state 81.000 morti premature a causa delle PM2,5 del biossido d’azoto (NO2) e dell’ozono (O3).
La bassa valle dell’Arno presenta caratteristiche molto simili alla pianura Padana che è tra le aree più inquinate al mondo.
Un semplice passo per cercare di migliorare l’aria che respiriamo sta nel dotare i centri urbani di aree verdi sempre più diffuse e collegate con corsi d’acqua e boschi che oltre a filtrare l’aria ci rendono più felici anche solo per una breve passeggiata.
Lo stanziamento di 5 milioni di euro che la Regione Toscana ha messo a disposizione dei 63 Comuni con maggiori problemi per la qualità dell’aria, per i ripetuti sfioramenti dei limiti di inquinanti, può essere un buon punto di partenza per pensare alla ri-progettazione delle città.
La nostra associazione è disposta a sostenervi in questa impresa, con le nostre competenze e il nostro impegno.
Il bando è stato prorogato fino al 31 dicembre, i comuni non sprechino questa occasione !

Pontedera 4/11/2020

Il direttivo Legambiente Valdera

Assemblea dei soci

Mercoledì 28 ottobre alle ore 18 si svolgerà l’assemblea annuale per l’approvazione del bilancio, in modalità remota. Tutti i soci sono invitati a partecipare.

Per conoscere l’indirizzo per il collegamento scrivere una mail a info@legambientevaldera.it

Allevamento Ai Fabbri

13/11/2020 Arpat e le maleodoranze

Anche l’Arpat conferma le maleodoranze già segnalate dagli abitanti della zona de i Fabbri, a Treggiaia; L’odore di letame proveniente dalla stalla rende inquinata l’aria respirata dai cittadini, rendendo difficile il vivere vicino non potendo neanche aprire le finestre.. inoltre, i proprietari hanno intenzione di ampliare il fondo con altre stalle.. cliccare qui per l’articolo:

>> quinewsvaldera.it – arpat e le maleodoranze ai fabbri

Allevamento 7 volte più grande

I residenti di Treggiaia e, in modo particolare, quelli de I Fabbri ricorderanno questo 2020 anche per essere l’anno in cui agli odori tipici della campagna Toscana (i fiori, il fieno, la terra bagnata e l’aria pulita) si sono sostituiti i miasmi provenienti dall’attività di allevamento industriale di bovini e bufalini che si è insediata nella periferia tra Pontedera e Ponsacco.

L’attività di allevamento è iniziata nelle ultime settimane del 2019 presentando una semplice SCIA con la quale è stato autorizzatol’allevamento in stalla di 600 bovini adulti ma, visto che l’azienda agricola alleva vitelli, il numero di animali detenuti è molto superiore. La modalità di gestione di questo gran numero di animali nella stalla è estremamente importante in quanto può essere la causa di rilevanti problematiche ambientali, così come lo spandimento sul terreno dei reflui zootecnici.

Per monitorare la qualità dell’aria il comune di Pontedera ha chiesto all’azienda agricola di installare una centralina nella zona de I Fabbri, ma a distanza di mesi non vi è traccia di questo dispositivo e non è stato possibile reperire alcuna informazione né sui rilevamenti fatti né sulla frequenza dei campionamenti, peraltro neppure ARPAT è a conoscenza di questi dati visto che non è stato stipulato alcun accordo con tale ente di controllo.

In molti si sono anche chiesti come sia possibile parlare di “benessere” per gli animali rinchiusi per tutta la loro breve vita in una stalla. Legambiente denuncia da tempo come l’etichetta “benessere animale”, rilasciata dal CreNBA, sia forviante e spesso utilizzata a scopo di marketing, in quanto non considera la tipologia di allevamento e questo può ingannare i consumatori non fornendo informazioni utili sulle condizioni di vita degli animali. Sapere se un animale è stato allevato in una stalla al chiuso, in spazi estremamente confinati o al pascolo è infatti una informazione fondamentale per chi decide di mangiare carne.

Ma quali sono le prospettive future? 

La risposta a questa lecita domanda, fatta da chi ha acquistato casa in un luogo dove fino ad un anno fa nessuno immaginava problematiche simili, viene dal Programma Aziendale Pluriennale presentato dal titolare dell’azienda agli enti preposti alla sua valutazione.  L’azienda agricola aveva reso noto di voler realizzare un impianto a biogas per ridurre i cattivi odori della stalla ma ha sempre tralasciato di dire che, oltre a tale impianto, vuole costruire altre 4 stalle, vicine all’attuale, portando così a 4400 il numero di posti disponibili per i bovini destinati alla macellazione. 

Come è possibile costruire una simile industria a pochi metri da una zona residenziale?
Invitiamo ASL, ARPAT e Comune a proseguire la propria opera di controllo e approfondimento
garantendo la massima trasparenza in merito alle informazioni di carattere ambientale in modo da tutelare le centinaia di famiglie residenti nella zona.

Pontedera, 22 ottobre ’20

Il Direttivo di Legambiente Valdera

11 domande per i candidati

Le associazioni Legambiente Valdera, ARCI Valdera, Libera Provinciale Pisa e Progetto per  Pontedera, si rivolgono ai candidati alla presidenza della Regione Toscana con questi quesiti.

Chiediamo una risposta chiara e breve – massimo 10 righe –  in modo da poter indicare ai cittadini della Valdera  e toscani quali saranno le azioni che verranno messe in campo dai singoli candidati e quali sono i loro orientamenti in materia. Le domande non esauriscono tutto quanto sarebbe necessario conoscere,  ma vogliamo che,  almeno su questi punti, venga fatta chiarezza.

1) Si impegna a sottoscrivere gli impegni indicati nell’appello dell’ANPI regionale sui temi della memoria e dell’antifascismo?

2) Si impegna a mantenere l’adesione della Regione Toscana alla Carta di Avviso Pubblico, a promuovere l’azione di formazione civile contro le mafie?

3) Si impegna a consolidare il modello di accoglienza toscano nei confronti di profughi e migranti, prediligendo un sistema di accoglienza diffuso ispirato al sistema Sprar che prevede la partecipazioni attiva dei territori e delle amministrazioni, nonché il sistema di servizi a supporto dei cittadini provenienti da paesi terzi, al fine di migliorare l’inclusione sociale delle nostre comunità?

4) Quale ruolo ritiene debbano avere i corpi intermedi del terzo settore nella realizzazione del welfare integrativo? Si impegna a costruire tavoli formali di concertazione per evitare un mera funzione di partecipazione ai bandi per l’assegnazione dei servizi?

5) Come si esprime sul referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari?

6) E’ favorevole all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola?

7) Quale posizione assume rispetto al mantenimento dei confini dei Parchi regionali?

8) Considerato il forte impatto della gestione  triangolo delle discariche in Valdera, qual è la sua posizione rispetto al documento della rete Rifiuti Zero?

9) E’ favorevole alla chiusura definitiva e alla bonifica della discarica di Chianni?

10) Considerate le reiterate rilevazioni nei terreni di alte concentrazioni di idrocarburi e metalli pesanti, dovute allo spandimento di fanghi tossici nei campi dell’alta Valdera nonché la pervasività di fenomeni illegali legati anche alla criminalità organizzata (inchieste Demetra e Blu mais),  è favorevole ad impegnarsi per una moratoria regionale agli spandimenti di fanghi da depurazione in agricoltura?

11) E’ favorevole a politiche urbanistiche per la rigenerazione urbana e per arrivare  verso una pianificazione a consumo zero di nuovo territorio?

SABATO 25 LUGLIO escursione sulle apuane

Pania della Croce

DESCRIZIONE: Nel Parco Regionale delle Alpi Apuane, percorreremo il sentiero che da Passo Croce, dove si arriva in auto, conduce alla conca di Mosceta e al rifugio CAI “Del Freo”, punto di partenza per raggiungere dall’Alta Versilia i monti Corchia e Pania della Croce. Saliremo costeggiando i torrioni del Corchia fino a una grande faggeta che ricopre la parte più bassa del monte, salendo e poi scendendo per un sentiero piuttosto ripido ma non esposto che porta al rifugio. Qui chi vuole potrà pranzare (prenotazione entro le 18 di giovedì) o consumare il pranzo al sacco. Poi dopo adeguata sosta, proseguiremo per un breve percorso a scoprire uno splendido panorama sulle Apuane Meridionali. Il ritorno è sullo stesso percorso dell’andata, e prevede una salita abbastanza impegnativa nella prima metà del percorso.
DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E per la lunghezza e il dislivello.
LUNGHEZZA: circa 12 km in tutto.
DISLIVELLO: 450 metri in salita e altrettanti in discesa, distribuiti fra andata e ritorno.
DURATA: tutto il giorno con rientro alle auto entro le 18,30-19.
RITROVO:ORE 8:00 a Navacchio, parcheggio Ipercoop, davanti all’OBI.Il bar dell’Ipercoop è aperto il sabato mattina. Raccomandiamo puntualità. Da qui ci sposteremo in auto.Chi preferisce può recarsi a Passo Croce, ore 9:45.ATTENZIONE: a Passo Croce il parcheggio è a pagamento al costo di 3 euro al giorno; all’arrivo (o subito dopo aver parcheggiato) occorre stampare il biglietto al parchimetro.Tempo necessario per raggiungere il punto di partenza circa 1 ora e 30’ da Navacchio.
PERCORSO: in parte su strada prima asfaltata e poi sterrata, per circa ¾ su sentiero con tratti scoscesi ma mai esposti.
GUIDA: Valeria Neri.
RACCOMANDAZIONI: scarponi da trekking con buona presa. Non c’è acqua lungo il percorso per cui portare almeno 1 litro a persona acquistando poi l’acqua per il ritorno al Rifugio. Pantaloni lunghi per via di possibili zecche; lozione antizanzare, cappellino per il sole, crema solare, mascherina. PRANZO: al sacco a cura dei partecipanti oppure al rifugio (costo da 15 a 25 euro circa a persona in base alla consumazione: se solo primo/bevande/dolce o pranzo completo).  Chi vuole pranzare al rifugio deve prenotare l’escursione entro giovedì 23 ore 18; provvederemo noi la sera di giovedì a prenotare i posti al rifugio.
BAMBINI: sì solo se abituati a camminare in montagna su percorsi lunghi e abbastanza faticosi.
*E’ previsto un numero massimo di 15 partecipanti.*
CANI: è possibile portali ma vanno tenuti al guinzaglio per tutto il percorso, per la presenza di fauna e le caratteristiche degli ambienti attraversati.
COSTO: L’escursione è riservata ai soci Legambiente di qualsiasi circolo.E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina dell’escursione, per poter partecipare gratuitamente alle successive escursioni del calendario 2020;va segnalato al momento della prenotazione e saranno richiesti i dati per la registrazione.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO VENERDI’ 24 LUGLIO (entro le ore 15)oppure entro GIOVEDÌ 23 LUGLIO (entro le ore 18) per chi vuole pranzare al rifugio (costo da 15 a 25 euro circa). Solo per mail. Verrà data conferma dell’avvenuta iscrizione e inviato modulo per autocertificazione da consegnare riempito e firmato.
PRENOTAZIONI:
cristina@legambientevaldera.it
carlogalletti1@virgilio.it
INFO: Carlo 338 6716062


REGOLE DA SEGUIRE: riepiloghiamo le regole principali da seguire per effettuare in sicurezza le escursioni, in base all’ordinanza del Presidente della Regione Toscana n. 59 del 22.5.2020 (Allegato 4):
Le seguenti regole non sono frutto di una nostra decisione ma dettate dalla necessità di poter effettuare le iniziative previste nel rispetto della salute e della sicurezza di tutti i partecipanti e delle guide. E’ fondamentale che tutti rispettino queste regole, altrimenti rischiamo di dover interrompere le uscite. Ci affidiamo alla vostra responsabilità ed al rispetto delle regole e delle altre persone presenti.
– La richiesta di prenotazione dovrà avvenire solo per posta elettronica (e dovrà contenere nome cognome e cellulare di riferimento) (cristina@legambientevaldera.itcarlogalletti1@virgilio.it ) .
– Verrà data conferma dell’avvenuta iscrizione solo per posta elettronica e con in allegato il modulo di autocertificazione, che dovrà essere consegnato al momento dell’inizio dell’escursione, compilato in ogni sua parte e firmato.
– Il numero di telefono disponibile servirà solo per delucidazioni/info riguardo le caratteristiche/difficoltà dell’escursione. (334 6009333).
– Nel caso subentri l’impossibilità di partecipare ad un evento già confermato per mail, si prega gentilmente di darne tempestiva comunicazione in modo da dare ad altri la possibilità di partecipare.
– E’ fatto obbligo, all’inizio ed alla fine dell’escursione, dell’uso del gel igienizzante e delle mascherine protettive. Si prega gentilmente di dotarsi di entrambi.
– Le mascherine potranno essere abbassate nelle fasi di cammino ma obbligatoriamente riutilizzate durante le soste per le spiegazioni.
– Durante l’intera uscita la distanza interpersonale dovrà essere mantenuta non inferiore ai 2 metri, fatto salvo i nuclei familiari conviventi.
– In presenza di febbre non si può partecipare all’escursione.

Discarica della Grillaia: grazie ad ARPAT per aver chiarito il contesto


Legambiente Valdera ringrazia pubblicamente l’ARPAT di Pisa per aver finalmente chiarito uno dei dubbi più consistenti che riguardano la discarica della Grillaia. Ci fa infatti molto piacere apprendere che la discarica non è più fatiscente e non è più nemmeno pericolosa: ci chiedevamo infatti come fosse stato possibile lasciare un impianto in condizioni di pericolo per la collettività, e adesso apprendiamo che i lavori effettuati negli ultimi anni grazie alle prescrizioni di ARPAT hanno ridotto al minimo tale pericolo, con una consistente diminuzione del biogas e del percolato e un assestamento del corpo della discarica medesima.
E qui però dobbiamo aggiungere noi qualche altro elemento di chiarezza. Se la discarica non è più pericolosa, infatti, sarebbe sufficiente rimodellarla e ricoprirla quanto basta , per risolvere gli ultimi problemi di infiltrazione e ridurre ulteriormente il percolato, e non c’è nessuna ragione di smaltirci 350.000 tonnellate di amianto.
Detto in altre parole, il progetto approvato dalla Giunta Regionale e disconosciuto dal Consiglio Regionale, è il progetto di riapertura della discarica a un nuovo smaltimento, motivato dalla carenza in Toscana di siti per smaltire l’amianto, in mancanza del resto di un qualsivoglia atto di programmazione in materia, e non ha molto a che fare con le esigenze di gestione del post mortem della discarica stessa. Una riapertura che
porterà nuovi profitti alla filiera dei rifiuti, configgendo con la nuova economia agricola e turistica della Valdera, e sacrificando per altri anni questo territorio alle esigenze di smaltimento di rifiuti prodotti
altrove, e che hanno prodotto altrove alti profitti.
Così, facendo passare per un neutrale parere tecnico l’approvazione di un nuovo progetto di smaltimento, si assiste a una edizione locale del gioco delle tre carte, più noto in Valdera come “gioco dei bussolotti”.
Come avvenne negli anni ’90 con i fanghi conciari, adesso si progetta di far diventare la Valdera l’unico sito regionale per lo smaltimento di amianto, materiale che sì, Legambiente Nazionale sostiene si debba rendere innocuo ma, come afferma il documento di settore del congresso di Legambiente Toscana del 2019, “non si può esportare la contaminazione provocata in un territorio in altro territorio”, e bisogna agire “evitando per quanto possibile l’export del rifiuto all’esterno del territorio che lo produce”. Quindi Legambiente tutta è contraria a rendere “sacrificabile” un territorio, specialmente quando, come nel caso dell’amianto, non ci sono scelte di programmazione e governo pubblico di una criticità, ma semplicemente una serie di toppe che si susseguono in base alla disponibilità di imprese private.
Ringraziamo sinceramente ARPAT per le informazioni che sono state rese disponibili al pubblico e ribadiamo quello che il Consiglio Regionale ha affermato e molte amministrazioni della Valdera sostengono da anni e
confermano in queste settimane in una serie di ordini del giorno votati nei consigli comunali: la Grillaia va chiusa senza ulteriore apporto di rifiuti e le colline della Valdera non devono diventare le colline dell’amianto!
Pontedera, 10/7/2020
Il direttivo di Legambiente Valdera