Archivi categoria: Aree Protette

Protezione della natura e biodiversità

Calci: un incendio insopportabile

Stiamo assistendo con l’incendio divampato a Calci, a uno degli eventi più devastanti che abbiano mai colpito il Monte Pisano e la nostra Regione, purtroppo in linea con gli eventi estremi che hanno colpito il nord Europa, il Canada, la Siberia, la California, l’Australia. Si tratta di disastri sempre più frequenti, sempre più probabili, e in parte prevedibili date determinate condizioni. E non si dovrebbe affrontarli solo quando sono diventati incontrollabili.
Difficilmente il nostro Monte, con le grandi pinete di pino marittimo, dopo 2 mesi di siccità e con un vento potente e durevole, poteva restare indenne dalla tentazione criminale di creare il massimo danno: testimonianze riferiscono di vari punti di innesco, in orario serale perché aerei e elicotteri non possono intervenire e le squadre a terra sono meno efficaci. Anche queste però sono condizioni non difficili da prevedere.
L’ottima organizzazione della Protezione Civile, dei comuni di Calci e Vicopisano, dei Vigili del fuoco, ha evitato per fortuna morti e feriti, anche se c’è stato un forte rischio proprio per due squadre di Vigili del Fuoco trovatesi in situazione di grave pericolo. L’estensione spaventosa del fronte di fuoco mantiene alti i livelli di rischio.
In questa situazione dove centinaia di persone stanno rischiando la propria incolumità per arginare il disastro, non è possibile però esimersi da alcune riflessioni perché anni di tagli, semplificazioni e snellimenti delle strutture pubbliche di vigilanza e prevenzione, e mancati investimenti, sono una delle cause principali di quello che succede. I tagli alle strutture di tutela dell’ambiente e alla vigilanza sono stati effettuati con particolare dedizione in questi anni sia dal Governo sia dalla Regione.
Primo: con un aeroporto civile e militare fra i più efficienti d’Europa, in una Regione coperta per il 50% da boschi, dobbiamo aspettare gli aerei antincendio da altre Regioni, e un elicottero da Napoli.
Mentre si amplia la base militare americana di Camp Darby, grazie anche all’impegno di governo e altri enti pubblici, per trasportare armi da usare negli scenari internazionali più vari, il nemico fuoco non lo sappiamo combattere efficacemente per la mancanza di una flotta aerea adeguata. Se invece di comprare gli F35 comprassimo i Canadair e gli elicotteri antincendio, si potrebbe intervenire con rapidità e minimizzare i danni.

Secondo: in un’area a rischio come il Monte Pisano, gli incendi più gravi si sono perlopiù verificati – molto spesso a matrice dolosa – proprio nella tarda estate, con i primi venti persistenti (grecale o maestrale) e dopo una prolungata siccità. Nei giorni scorsi nell’area percorsa dal gigantesco incendio divampato ieri, c’era già stato un primo “assaggio” con un focolaio che era stato domato in alcune ore. In una situazione di rischio certo e costante, perché non esiste una struttura sovracomunale permanente di vigilanza preventiva, che faccia uso delle tecniche più moderne, dal satellite alle telecamere a infrarossi, integrate dalla vigilanza a terra ? Queste strutture esistono solo in alcuni Parchi, che sono peraltro sotto la costante pressione e minaccia di tagli e “semplificazioni”.

Terzo: come Legambiente insieme ad altre associazioni ambientaliste, ci siamo opposti all’apertura delle strade forestali del Monte Pisano al transito di mezzi privati, transito che per dolo o per disgrazia (es. inneschi da parte delle marmitte catalitiche) può essere causa di incendi. Ci è stato risposto che l’accesso alle strade forestali da persone registrate e dotate di permesso rende il Monte più sicuro. Questo disastro pone almeno dei dubbi su questa affermazione.

Questi disastri, sempre più probabili, si potrebbero arginare e contenere prima che diventino incontrollabili. Crediamo che occorra investire in organizzazione, mezzi e strutture e facciamo appello in maniera costruttiva a tutte le istituzioni competenti, a partire dalla Regione che sta in queste ora fornendo un contributo importante. Le capacità ci sono e il grande sforzo di queste ore lo dimostra, ma occorre non fermarsi all’emergenza aspettando il disastro successivo.
Facciamo anche appello alle forze dell’ordine perché possano individuare rapidamente i colpevoli di quanto accaduto: se veramente c’è stato qualcuno che ha appiccato il fuoco, si tratta di gente pericolosa che va fermata.

Pontedera, 25/9/2018
Legambiente Valdera

DOMENICA 23 settembre: il sentiero minerario del Ritasso nella riserva di Caselli

prosegue il nostro viaggio alla scoperta della nostra provincia, con un itinerario all’interno della Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli, un grande complesso forestale ricco di natura e di storia.

Lungo il torrente Ritasso si snoda un suggestivo percorso che attraversa affioramenti rocciosi di serpentiniti, con sorprendenti testimonianze di archeologia industriale. In una natura selvaggia che ospita rare specie vegetali e animali. Se possibile, alla fine del percorso visiteremo il vicino borgo di Canneto, nel comune di Monteverdi Marittimo.

DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E, escursione adatta anche a famiglie con bambini abituati a camminare.

Solo in un tratto dovremo prestare attenzione nella discesa di un canyon.

LUNGHEZZA: circa 8 km, con rientro alle auto entro le ore 17,30.

DISLIVELLO: circa 200m in salita e altrettanti in discesa.

DURATA: tutta la giornata con pranzo al sacco a carico dei partecipanti, con rientro alle auto entro le 17,30.

DESCRIZIONE: Percorso di interesse naturalistico, paesaggistico e storico.

Per raggiungere il punto di partenza occorrono circa 45′ di auto dal luogo di appuntamento (Lajatico), passando da Saline di Volterra e Ponteginori.

Il percorso è in gran parte su sentiero, con un breve tratto su strada asfaltata alla fine del percorso.

GUIDA: Valeria Neri

RACCOMANDAZIONI: OBBLIGATORI scarponi da trekking con buona presa per evitare di scivolare sui sassi del sentiero; pantaloni lunghi per la presenza di erbe alte in vari punti; acqua (1,5 litri a testa) e pranzo al sacco; snack.

Nel punto di ritrovo a Lajatico c’è un bar aperto; lungo il percorso invece non troveremo luoghi di ristoro né sorgenti.

Consigliato un k-way e/o mantella per eventuali imprevisti.

Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.

COSTO: gratis per i soci Legambiente Valdera o di qualsiasi circolo Legambiente e per i minori di 18 anni; 8 euro per i non soci; sconto del 50% per i non soci fra 19 e 25 anni.

E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina dell’escursione al costo di 13 euro, valida per le uscite del 2018; se possibile specificarlo al momento della prenotazione.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO 22 settembre (entro le ore 20). Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

RITROVO: ORE 9,30 a Lajatico al bar Lo Spigolo, Via Volterrana 30/A 56030 Lajatico: nb: venendo da Pontedera occorre superare l’ìincrocio per Lajatico e proseguire verso Volterra: il bar è a poche decine di metri dall’incrocio per Lajatico!

Da qui dopo l’arrivo di tutti gli iscritti ci sposteremo in auto per circa 45’ fino al parcheggio della Riserva.

Vi preghiamo se possibile di ottimizzare l’uso delle auto, comunicando alla prenotazione, se siete d’accordo, il luogo di partenza e la disponibilità a dare/ricevere un passaggio.

E’ più ecologico, è più socializzante, è più agevole parcheggiare !

INFO&PRENOTAZIONI: Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

CANI: E’ possibile portali, ma dovranno essere tenuti al guinzaglio per la presenza di animali selvatici. Altri animali non sono ammessi per il divieto di introduzione di specie alloctone nella Riserva.

Parco Regionale MSRM: le associazioni ambientaliste si mobilitano

Le associazioni ambientaliste pisane e versiliesi, in previsione del nuovo Piano Integrato del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli,  per rispondere ai prevedibili tentativi di ridimensionarne i confini, ricordano che l’attuale assetto del Parco nacque da una serie di studi e approfondimenti che trovarono una splendida sintesi nel Piano Cervellati ancora oggi di stringente attualità.
Un piano che ha portato nel 2004 al riconoscimento del Parco quale Riserva della Biosfera del programma MAB UNESCO con il nome di “Selva pisana”, ampliata nel 2016, verso il Monte Pisano, le Colline di Livorno e di Massarosa, con l’istituzione delle “Selve Costiere di Toscana”, sotto la responsabilità dello Stato.
Con il nuovo Piano, si chiede di includere nei confini del Parco la Riserva della Biosfera delle “Selve Costiere di Toscana” e andare oltre.
I tempi e le ricerche sono maturi per proporre un incremento dei siti di Interesse Comunitario del Parco e delle relative Zone Speciali di Conservazione, sia sul Litorale Pisano che su quello Versiliese (area boscata a nord di Via Comparini), e in altre aree della Versilia di grande valore ambientale con la costituzione di un “SIC discontinuo” che includa il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, il Lago di Porta e le Dune di Forte dei Marmi.
Solo un ampliamento del Parco e delle aree di diritto comunitario (SIC/ZPS e ZSC), e un suo ruolo più centrale nelle politiche di difesa del territorio, potranno consentire di tutelare adeguatamente la
foresta costiera più grande del Mediterraneo e uno dei sistemi dunali meno alterati d’Italia, costantemente aggrediti e minacciati da interessi speculativi.
Si ricorda che le finalità della legge quadro sulle aree protette sono: la tutela del paesaggio, degli equilibri idraulici e idrogeologici, la cultura dei luoghi e, soprattutto, la conservazione della biodiversità indispensabile per la stabilità del Clima, la salvaguardia della qualità dell’Aria e dell’Acqua.
Ampliare queste aree costituisce, quindi, una garanzia per la difesa di territori caratterizzati da ambienti e paesaggi unici, intrisi di storia e di cultura, per la qualità della vita di chi li abita, difendendoli  dall’avidità speculativa di chi pensa di appropriarsene per sfruttarli ai soli fini economici cancellandone l’identità.
Per promuovere questa idea è necessario fare crescere nuova generazione di sostenitori del Parco ed aprire un dialogo costruttivo con le Istituzioni, la Politica e la Società Civile.
A tale scopo, le Associazioni invitano tutti coloro che hanno a cuore il Parco a prendere contatto con le sedi locali per partecipare al lavoro da svolgere. Lavoro che includerà un calendario di
incontri con l’Ente Parco, le amministrazioni locali e le attività economiche del territorio.
Finalità degli incontri sarà quella di illustrare le proposte di ampliamento del Parco e le proposte di miglioramento infrastrutturale del litorale pisano e versiliese e di condividere le preoccupazioni per il progetto dell’Asse di penetrazione a Viareggio e per l’impatto della realizzazione della “Piattaforma Europa”, prevista nel progetto di ’ampliamento del porto di Livorno, che rischia di incrementare l’erosione in gran parte del litorale, a fronte di ritorni economici molto improbabili.
Pisa e Viareggio, 30 agosto 2018

Legambiente Pisa, Valdera e Versili

WWF Alta Toscana

Amici della terra Viareggio

ESCURSIONE FUORI PROGRAMMA Posticipata (causa maltempo) a DOMENICA 9 SETTEMBRE

Apuane, da Stazzema al villaggio perduto
acque chiare e polveriere

L'immagine può contenere: pianta, albero, spazio all'aperto e natura

dopo l’economia dei mulini (escursione a Cardoso e Pruno lo scorso anno) e quella agricola di altura (escursione sugli alpeggi, giugno di quest’anno), proseguiamo alla scoperta della storia della Apuane con questa escursione dedicata alle acque e alle miniere.

Visiteremo Stazzema, splendido borgo che vide uno sviluppo a partire dal XVI secolo legato alla presenza di miniere di ferro e argento, e proseguendo per il santuario del Piastraio raggiungeremo il borgo di Mulina. Qui ricorderemo le prime vittime del massacro di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944 e percorreremo un tratto dei “Sentieri della Pace”, rete sentieristica curata dai comuni della Versilia per valorizzare gli aspetti storici del territorio.

Poi, attraversando un varco misterioso, inizieremo un viaggio nel tempo alla scoperta di un villaggio dimenticato, immerso in una rigogliosa vegetazione sulle sponde di un fiume.

Esploreremo scalinate e viali abbandonati e ricorderemo un recente episodio di “battaglia per l’acqua pubblica” che ha coinvolto i cittadini della vallata.

DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E, escursione adatta anche a famiglie con bambini.

LUNGHEZZA: tutto il percorso dell’intera giornata circa 8 km, con rientro alle auto entro le ore 17; 

è possibile effettuare solo la prima parte dell’escursione con rientro alle auto entro le ore 14.

DISLIVELLO: circa 300m in discesa e 150m in salita.

DURATA: tutta la giornata con pranzo al sacco a carico dei partecipanti, con rientro alle auto entro le 17.

DESCRIZIONE: Percorso di interesse naturalistico, paesaggistico e storico.

Per raggiungere il punto di partenza occorre circa 1 ora e 15′ di auto dal luogo di appuntamento (Navacchio), passando dalla Superstrada FI-PI-LI e autostrada (uscita Versilia).

Il percorso è in gran parte su sentieri di montagna e mulattiere, con due brevi tratti su strada asfaltata.

GUIDA: Valeria Neri

RACCOMANDAZIONI: obbligatori scarponi da trekking con buona presa per evitare di scivolare sui sassi del sentiero, bagnati in alcuni punti;

acqua e merenda o snack.

Troveremo alcune fonti lungo il percorso, anche vicino alla partenza.

Lungo il percorso incontreremo un luogo di ristoro dopo la sosta del pranzo.

Consigliato un k-way e/o mantella per eventuali imprevisti.

Pantaloni lunghi per la presenza di erbe alte in vari punti.

Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.

Consigliamo di lasciare in auto scarpe e calzini di ricambio, è probabile bagnare gli scarponi in alcuni brevi tratti del percorso.

COSTO:

 gratis per i soci Legambiente Valdera o di qualsiasi circolo Legambiente e per i minori di 18 anni;

8 euro per i non soci intera giornata;

5 euro metà giornata; sconto del 50% per i non soci fra 19 e 25 anni.

E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina dell’escursione al costo di 13 euro, valida per le uscite del 2018; se possibile specificarlo al momento della prenotazione.

 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO 1 settembre (entro le ore 20). Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

RITROVO: ORE 9:00 a Navacchio, parcheggio Ipercoop, davanti all’OBI.

Il bar dell’Ipercoop è aperto la domenica mattina.

Raccomandiamo puntualità.

Da qui dopo l’arrivo di tutti gli iscritti ci sposteremo in auto cercando di ottimizzare il numero di auto con cui partire.

Lasceremo alcune auto a Mulina che ci consentiranno di evitare di ripercorrere il tratto Stazzema-Mulina in salita.

Chi preferisce può recarsi a Stazzema, appuntamento alla fonte al bivio per loc. La Croce, luogo di partenza dei sentieri per il Rifugio Forte dei Marmi, ore 10,30.(SEGNALARLO AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE)

INFO&PRENOTAZIONI: Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

CANI: E’ possibile portali, ma dovranno essere tenuti al guinzaglio per la presenza di animali selvatici e di cani da pastore.

Strade bianche del litorale pisano

Pisa, 30 giugno 2018

Comunicato delle associazioni ambientaliste:
Legambiente circoli di Pisa, Versilia e Valdera
Amici della Terra Versilia
WWF Alta Toscana
LIPU Pisa

Strade bianche del litorale pisano: come ogni estate riparte il tormentone

Con l’arrivo della bella stagione, anche quest’anno si ripresentano i problemi del traffico balneare del litorale pisano, accompagnati dalla vecchia idea di risolverli con l’apertura ai veicoli delle strade bianche che attraversano i boschi del Parco. Se, da una parte, il problema è reale e sentito da molti, la soluzione proposta non ci ha mai trovati d’accordo, e i motivi sono molteplici.

Come associazioni ambientaliste che da decenni si battono per conservare e valorizzare un territorio unico, dobbiamo ribadire che aprire le strade bianche non solo sarebbe inutile perché alla fine di queste strade le auto ritroverebbero gli stessi ingorghi, che verrebbero solo spostati un po’; inoltre le dimensioni di tali strade, se occupate dalle auto, sono insufficienti per i mezzi di soccorso e un eventuale incendio o un incidente potrebbero trasformarsi in una tragedia lasciando intrappolate nelle auto decine di persone; infine i danni per la flora e la fauna sarebbero significativi non solo per l’elevato rischio incendio, per la presenza di vaste aree con erbe secche ai margini delle strade medesime, ma anche per il disturbo arrecato dai mezzi motorizzati.

Oltre a ribadire i concetti sopra, che ogni anno cerchiamo di spiegare, vogliamo anche sottolineare un particolare spesso ignorato da chi ripropone una soluzione ritenuta miracolosa, ma che è perfettamente inutile. Da diverso tempo ormai, il Parco ha modificato il Piano di Gestione di Tombolo-Coltano per consentire la realizzazione di infrastrutture che darebbero un forte contributo nel rendere più fluido il traffico del litorale.

Sono previsti grandi parcheggi scambiatori per raggiungere il litorale, come avviene in decine di località balneari in Italia che si sono dotate di strutture simili. Purtroppo finora nessuno si è mosso per progettarli in dettaglio e reperire i necessari finanziamenti.

Riguardo alla viabilità, al primo posto c’è la rotatoria di San Piero a Grado, all’incrocio fra Via Livornese e il raccordo della Superstrada: uno degli incroci più pericolosi della Toscana, come da anni ripete anche il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza presieduto dal Prefetto. La rotonda potrebbe essere costruita in pochi mesi, come è già avvenuto per altri incroci sull’Aurelia, facendo risparmiare tanto tempo a chi va al mare in auto, e tanti incidenti spesso gravi, per la velocità dei mezzi che percorrono le due strade.

Possibile, anche se con qualche problema progettuale in più, anche la rotatoria fra Via Vecchia di Marina e Via Livornese, sempre a San Piero a Grado, al posto di un incrocio a “T” anche questo fonte di ingorghi importanti.

Molto utili sarebbero poi due bypass sulla Via Vecchia di Marina/Bigattiera, in corrispondenza dei due ponti a senso unico alternato della bonifica, e anche la rettifica delle curve in località Torretta.

Sono tutti interventi già possibili, con un minimo consumo di territorio che sarebbe ripagato da una forte diminuzione dell’inquinamento e dell’incidentalità.

Attuabile con ancora minori spese, sarebbe l’incentivazione della mobilità ciclabile, che non si può sviluppare sulle stesse strade delle auto che sgasano direttamente nei polmoni dei ciclisti, e per la quale il Parco sarebbe più che d’accordo ad aprire le strade bianche, riducendo davvero ingorghi ed inquinamento. Oltretutto, l’abbinamento sport-mare è consigliato in quasi tutte le fasce d’età. Oltre alla segnaletica e alla promozione di percorsi alternativi, con un po’ di fantasia e poca spesa potrebbero essere proposti incentivi come ad esempio sconti negli stabilimenti balneari per chi arriva in bicicletta ecc.

Invitiamo quindi la nuova amministrazione pisana a farsi garante di queste infrastrutture e ad orientare verso di esse le proprie priorità per tentare di risolvere questioni importanti che toccano direttamente molte persone, oltre agli interessi anche economici degli stabilimenti balneari.

Soluzioni ce ne sono tante, ma hanno tutte un difetto: le infrastrutture veicolari e ciclabili hanno un costo mentre le polemiche sono gratuite.

 

Giornata mondiale delle zone umide

Il 2 febbraio di ogni anno si ricorda l’importanza delle zone umide nel mondo. Legambiente Valdera, da sempre impegnata per la salvaguardia delle zone umide: Padule di Bientina in particolare ma anche SanRossore e Padule di Fucecchio, ha realizzato una mostra fotografica sull’area Ramsar  “ex Lago e Padule di Bientina” presentata la sera del 2 febbraio.

http://www.worldwetlandsday.org/

Escursione a San Rossore

Immagini della prima escursione 2018 del programma di Legambiente Valdera a San Rossore.

Domenica 21 gennaio dal Bosco di San Bartolomeo al Cotone delle Cascine, Via delle Carbonaie e Cotone delle Vacche. Tempo splendido, splendidi i luoghi. Grazie all’Ente Parco per averci ospitato, e a tutti i partecipanti che hanno avuto fiducia nelle previsioni meteo !

L'immagine può contenere: una o più persone, albero, erba, cielo, pianta, spazio all'aperto e natura

L'immagine può contenere: albero, pianta, cielo, spazio all'aperto, acqua e naturaL'immagine può contenere: pianta, fiore, natura e spazio all'aperto

Escursione sul torrente Farma 9-lug-17

ESCURSIONE GUIDATA DOMENICA 9 LUGLIO

TITOLO: Il torrente Farma.
DESCRIZIONE: Piacevole passeggiata nel particolarissimo bosco di cerri, aceri, agrifogli alternati ai faggi in una delle loro stazioni più basse d’Italia, costeggiando uno dei torrenti più incontaminati della Toscana con bellissimi esemplari di ontani lungo il corso, fermarndosi in uno dei punti maggiormente suggestivi per trascorrervi la giornata e fare il bagno.

ATTENZIONE: IN ALLEGATO CARTINA

DIFFICOLTA’ (T – E – EE): E

LUNGHEZZA: circa 5 km in tutto.

DISLIVELLO: circa 50 mt

DURATA: intera giornata con pranzo al sacco a carico dei partecipanti e conclusione in serata.

ATTENZIONE: Il torrente Farma si trova tra la provincia di Siena e Grosseto,
serviranno circa due ore e mezzo di auto per arrivare, con percorso in autostrada/superstrada fino a Follonica.
DESCRIZIONE: Percorso anche per famiglie con bambini, se abituati a distanze di qualche km con dislivelli non impegnativi.

GUIDA: Elena Foschi
RACCOMANDAZIONI: scarpe da trekking o scarpe sportive con un buona suola dentellata.
Non troveremo acqua durante l’escursione, portarne almeno due litri a persona.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti.
Il necessario per fare il bagno.
COSTO: 10 euro; gratis per i soci Legambiente Valdera o di qualsiasi circolo;
sconto del 50% per non soci fra 16 e 23 anni.
E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina stessa.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO ALLE ORE 20 Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

RITROVO: ORE: 8.00 Pontedera parcheggio Stadio. Chi conosce le strade interne e preferisce non passare da Pontedera può trovarsi a Torniella alle 10,30, segnalandolo nella prenotazione.

INFO&PRENOTAZIONI: Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333

POSSIBILITA’ DI PORTARE CANI: al guinzaglio, con attenzione per la possibile presenza di fauna selvatica