Liberi dai fanghi

No allo smaltimento nei campi,
neanche in emergenza

Da un mese il tema della gestione dei fanghi da depurazione anima il dibattito sulla tutela dell’ambiente e della salute, dopo che l’art. 41 del decreto sulle Disposizioni urgenti per la città di Genova e altre emergenze, ha introdotto un limite alla presenza di idrocarburi nei fanghi medesimi, che supera di 20 volte il limite fissato in precedenza da una sentenza della Corte di Cassazione.
Come associazioni impegnate nella campagna “Liberi dai Fanghi”, vogliamo sottolineare alcuni aspetti che non hanno ricevuto la necessaria attenzione nel dibattito.
Il Decreto Genova si è occupato del solo limite relativo agli idrocarburi “pesanti”, individuati dalla sigla C10-C40, ma lo ha fatto specificando che il limite si applica al fango tal quale, cioè al fango appena uscito dal depuratore. Per tutte le altre sostanze però per cui la legge prevede dei limiti, questi si applicano alla sostanza secca, che è quella che viene sparsa nei campi, e non al “tal quale” che è il fango prima di essere trattato. Un bel rompicapo, specialmente per chi deve fare i controlli.
Il criterio applicato poi, che individua la cancerogenicità degli idrocarburi in base a parametri di concentrazione e non sulla base della tipologia (ci sono idrocarburi di origine naturale ma nei fanghi si ritrovano anche quelli di origine industriale), è contestato da molti medici e scienziati che ritengono che l’unico limite accettabile per le sostanze cancerogene sia ZERO.
Nulla ha poi cambiato il Decreto Genova né sui controlli, che sono spesso scarsi e poco efficaci per mancanza di risorse e personale delle strutture pubbliche che li dovrebbero fare; né sulla procedure di autorizzazione allo spandimento, che in tutta Italia si basano sull’ autocertificazione da parte dei trasportatori, della qualità del materiale da spargere nei campi.
Il tutto, in una situazione di tecnologie vecchie di decenni, e con impianti fognari che mischiano reflui civili e industriali, facendo sì che nei fanghi di depurazione si possa trovare di tutto. Quindi i fanghi di depurazione civile, pur contenendo materia organica utile, allo stato attuale sono spesso contaminati da varie sostanze inquinanti e pericolose, e la cosa più dannosa che si può fare è usarli per coltivare le piante che producono il nostro cibo. Infatti alcuni paesi europei hanno vietato questo uso.
Ma mentre la polemica sugli idrocarburi proseguiva, nella conversione in legge del decreto “Genova” è stato approvato alla Camera un emendamento presentato da Lega e M5S che consentirà di spandere nei campi anche fanghi contenenti diossine, PCB, cromo, arsenico, tutte sostanze cancerogene certe per l’uomo. Si tratta di sostanze che provengono da processi industriali e quindi non dovrebbero stare nei fanghi di depurazione civile, tantomeno essere depositate nei campi. Alcuni dei limiti proposti sono così alti, che se si trattasse di fanghi industriali si potrebbero smaltire solo in discariche per rifiuti industriali, dopo adeguato abbattimento degli inquinanti, mentre nell’emendamento si consente di spanderli nei campi dove si produce cibo! Ci auguriamo che questa pazzia non sia confermata al Senato, altrimenti i danni per la salute di tutti saranno irreparabili.
Lo smaltimento dei fanghi in agricoltura, a nostro parere, potrà essere fatto solo in totale sicurezza per l’ambiente e per la salute dei consumatori. Se nei fanghi rimangono sostanze nocive e persistenti che con la tecnologia attuale non si riesce a separare e recuperare, occorre che a livello nazionale e europeo si realizzi un programma di ricerca e di investimenti per ottenere una reale depurazione, e non una circolarità che spesso si traduce nello spargimento di sostanze nocive per ogni dove, come la vicenda dei fanghi dimostra.
Intanto, in attesa che il parlamento modifichi il contenuto del decreto, i fanghi dovranno continuare ad essere inertizzati e smaltiti in discarica, perché se un prodotto della nostra civiltà è dannoso, non si può far finta di nulla oppure nascondersi dietro gli alti costi di smaltimento.

Liberi dai Fanghi, Pontedera 2 novembre 2018

La campagna «Liberi dai fanghi» è promossa da:

Associazione “Chiodo fisso – dare voce a chi non ha voce”

Associazione “Eliantus – volontari per l’ambiente”

Associazione “Orizzonte comune”

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera
Legambiente Valdera

Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, coordinamento provinciale di Pisa

Medicina Democratica
Slow Food Valdera

TAT movimento tutela ambiente e territorio Montefoscoli

WWF alta Toscana

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Le colline di Pontedera: da Treggiaia a Montecastello

ESCURSIONE DOMENICA 11 NOVEMBRE (prevista inizialmente per domenica 28 Ottobre e rinviata per il maltempo).
TITOLO: Le colline di Pontedera: da Treggiaia a Montecastello e ritorno.
DESCRIZIONE: Percorreremo le splendide colline tra Treggiaia e Montecastello attraversando boschi, pioppete e campi, accompagnati dai colori dell’autunno. Gustando panorami e scorci insoliti delle colline di Pontedera. Finiremo l’escursione nel bosco con lo spettacolo musicale: Tango e sculture d’autunno (facoltativo, con quota aggiuntiva a carico dei partecipanti).
DIFFICOLTA’ (T – E – EE): T/E
LUNGHEZZA: circa 9 km in tutto su un sentiero ad anello. Possibilità di percorso abbreviato, da specificare nella prenotazione: a cura dei partecipanti andranno lasciate una o più auto a Montecastello per poter rientrare nella tarda mattinata senza dover completare tutto il percorso.
DISLIVELLO: circa 300 metri salita
DURATA: giornaliera. Dalle 9.30 alle 15:30, a seguire lo spettacolo di circa un ora, facoltativo.
Possibilità di percorso abbreviato, da specificare nella prenotazione: a cura dei partecipanti andranno lasciate una o più auto a Montecastello per poter rientrare nella tarda mattinata senza dover completare tutto il percorso.
DESCRIZIONE: Percorso anche per famiglie con bambini abituati a camminare. Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.
Al termine dell’escursione per chi lo desidera – con prenotazione – sarà possibile partecipare a Tango e sculture d’autunno di Pietro Luccini con Jeronim Casas al bandoneon e merenda nel bosco di Treggiaia. https://gioche.jimdo.com/welcame/luccini-spaccapietre/ http://www.teatrocinico.com/camboja/storia.html
GUIDA: Elena FoschiTREGGIAIA
RACCOMANDAZIONI: evitare scarpe lisce, raccomandate scarpe da trekking. Consigliati pantaloni lunghi per la presenza di erbe alte e rovi in alcuni punti. In paese troveremo almeno un bar aperto. Vestirsi a “cipolla” per l’escursione termica di questo periodo.
COSTO ESCURSIONE: gratis per i soci Legambiente Valdera o di qualsiasi circolo Legambiente e per i minori di 18 anni; 7 euro per i non soci; 4 euro per percorso breve; sconto del 50% per i non soci fra 18 e 25 anni. Gratis per i residenti nel Comune di Pontedera.
E’ possibile sottoscrivere la tessera di Legambiente Valdera la mattina dell’escursione al prezzo di 20 euro (la tessera vale per le rimanenti escursioni del 2018 e per tutte quelle del 2019); vi chiediamo di specificarlo al momento della prenotazione, per predisporre i documenti necessari
COSTO SPETTACOLO CON MERENDA, facoltativo, 8 Euro; sotto i 14 anni gratuito, specificare la propria presenza al momento della prenotazione dell’escursione per poter organizzare al meglio la merenda.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO SABATO 27 (entro le ore 20). Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333
RITROVO: ORE 9,30 parcheggio del cimitero di Treggiaia vicino al santuario della Madonna di Ripa.
INFO&PRENOTAZIONI: Carlo 338-6716062; Cristina 334-6009333
CANI: E’ possibile portali, ma dovranno essere tenuti al guinzaglio per la presenza di altri cani e di altri escursionisti/turisti.